Abstract:
Il nervo linguale (NL) può venir lesionato in corso di procedure chirurgiche condotte a livello del trigono retromolare e del versante mediale del ramo mandibolare, in particolare durante chirurgia estrattiva degli ottavi inclusi (lesione del NL nello 0.6-2% dei casi). Le lesioni dovute ad infiltrazione tronculare sono generalmente più lievi e spontaneamente risolvibili.
Clinica: Nella gran parte dei casi è costituita dal anestesia/ipoestesia dell’emilingua, pavimento orale posteriore e gengiva aderente linguale omolaterali. Le parestesie sono presenti nella metà dei casi. Circa il 15% dei pazienti soffre di algie.
Diagnosi: la diagnosi iniziale si basa sulla sintomatologia. Se questa non regredisse entro 3 mesi, il test strumentale di sensibilità trigeminale permette di porre diagnosi certa di deficit funzionale del NL. Sono attualmente allo studio metodiche morfologiche come lo studio anatomico RNM e la trattografia con macchinari 3 Tesla.
Terapia: nei primi giorni vengono somministrati integratori della rigenerazione nervosa come acido alfalipoico e L-acetilcarnitina. Se l’anestesia perdura, a tre mesi dal trauma viene posta diagnosi di sezione del nervo con indicazione all’intervento microchirurgico ricostruttivo (gli stiramenti/schiacchiamenti del NL, autorisolvibili, danno invece segni clinici di ripresa funzionale precoci). La ricostruzione del NL può venir eseguita anche a distanza di alcuni anni dalla lesione, con percentuali di ripresa meno garantite. In caso di algie è indicato l’intervento microchirurgico urgente, effettuabile anche a distanza di anni dalla lesione del nervo. Sono affrontabili con la terapia del dolore i casi cronici o in cui la microchirurgia non sia indicata.
Casi clinici: vengono proiettati video e fotografie di casi clinici ed interventi microchirurigici.
Discussione: viene dato ampio spazio alla discussione e risposte alle domande dei partecipanti.
Nell’ambito del webinar saranno presentati gli algoritmi diagnostico/terapeutici riassuntivi delle “raccomandazioni buona pratica clinica“ elaborate da un gruppo multidisciplinare di esperti coordinato dal professor Biglioli per conto della Società Italiana di Chirurgia Maxillo-facciale.